Matriarcato,cura e rispetto fra uomo, donna e natura

Matriarcato,cura e rispetto fra uomo, donna e natura

Oggi, fermandomi un attimo a osservare il nostro modo di vivere, e tutto ciò che abbiamo creato nel bene e nel male una domanda mi sorge spontanea “ma se noi avessimo la possibilità di cambiare questo tipo di società patriarcale in una più equilibrata lo faremo?” Pongo questa riflessione per via del continuo prosperare di malumore, insoddisfazione, violenza in essere, e a come porvi rimedio…

Il cambiamento

Per “caso” leggendo un libro di E.Tolle mi ha incuriosito un suo riferimento alle società matriarcali, e che un tempo in molte civiltà antiche pre-cristiane, come i Sumeri, Egiziani e Celti il principio femminile era rispettato…Cos’era successo a quei tempi dall’averci portati oggi, a vivere questo tipo di società patriarcale? Si, l’argomento stuzzica in me una sete di conoscenza che mi conduce a leggere dei libri di J.J.Bachofen, uno dei fondatori sulla ricerca del matriarcato, e dove fa riferimento a un “dominio delle donne”, che ho scoperto essere una sua interpretazione del matriarcato, oltre al fatto di essere purtroppo ancora diffusa come una verità, come sostiene anche l’antropologa Stefania Renda. https://www.asterios.it/autori/stefania-renda

All’origine le madri

A tal proposito mi sento di consigliarvi di leggere un suo breve ma incisivo libretto “il matriarcato, all’origine le madri”, dove il concetto “matriarcato, dominio delle donne” è un puro concetto astratto, perché in realtà il matriarcato corrisponde “all’origine le madri” come è stato definito anche dalla filosofa tedesca Heide Goettner-Abendroth… https://www.hagia.de/it/chi-siamo/ e anche da Marija Gimbutas, archeologa https://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/marija-gimbutas/

Gli studi

In realtà è esistita nell’Europa antica una civiltà diversa, precedente a quella indo-europea, e gli studi che vanno dal 7.000 al 3.500 a.C. lo confermano individuando una civiltà che dominò l’Europa per tutto il paleolitico ed il neolitico, e l’Europa mediterranea sino all’età del bronzo. Una cultura per millenni pacifica, con una struttura sociale egualitaria, dove le decisioni venivano prese con la pratica del consenso e matrilineare, legata ai cicli vitali della terra, un simbolismo religioso connesso al femminile, dove non c’è un conflitto tra i generi, né una separazione fra l’essere umano, la natura e lo spirito. Qui la Natura non è concepita come una risorsa da sfruttare ma, al contrario, come una maestra da cui apprendere la Vita…osservandola nella sua ciclicità…

Le società matriarcali

Nelle società matriarcali passate e presenti il modello culturale di riferimento è basato sulle pratiche di cura e rispetto reciproco, e non riguarda solo le donne, ma anche gli uomini e i bambini…

Oggi noi conosciamo l’organizzazione socio-culturale ed economica della società patriarcale in cui viviamo, e ciò che ha apportato fra costi, benefici e sacrifici… è possibile cambiarle? Diamo uno sguardo in quelle parti del mondo dove vi sono società matriarcali come i Khasi dell’India nord-orientale, i Mosuo del sud-ovest della Cina, i Minangkabau dell’isola di Sumatra, i Trobriandesi della Papua Nuova Guinea, gli Hopi dell’America del nord, gli Ashanti dell’Africa occidentale, e che tutt’ora praticano la risoluzione dei conflitti senza violenza, e dove la stessa violenza è inesistente…Perché, oltre alle belle parole professate di anno in anno non ci ispiriamo ad alcuni dei loro modelli socio-culturali ed economici, come ad esempio il rispetto, la cura, il sostegno reciproco e l’economia del dono, provando a portarli nella nostra quotidianità, al fine di contribuire alla costruzione di una società non violenta, orientata al benessere e al soddisfacimento dei bisogni di tutti…Queste società matriarcali esistono…Non sono un utopia…L’utopia forse è una maschera per continuare ad agire nell’avere, e per non voler vivere veramente ciò che rappresenta l’Amore per la Vita…

Pubblicato da Giovanni Alberganti

Esploratore della mente e dell'anima, autore di libri e blogger.