Giovani e meno Giovani

Domandiamoci seriamente “Noi sappiamo veramente chi siamo, cosa ci facciamo qui, che cosa sia la Vita o perché sia così?” Un dato di fatto è che la maggior parte di noi non riesce a capire la Vita, a non esserne d’accordo e a non volerne far parte. E, guarda caso, questa maggioranza è quella che continua a sostenere un modo di vivere distorto della realtà, illusa da chi gli dice che un giorno cambierà questo stato di cose!!! Ma se noi stessi non ci poniamo la domanda “che cosa sia la Vita e chi siamo” come potremo cambiare?

Rendiamoci conto, che Il cambiamento avviene attraverso un processo interiore esperienziale, e non nel fare ciò che ci viene detto senza la consapevolezza del presente.

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La consapevolezza del presente

Ma noi siamo consapevoli di tutto quel tempo dedicato a vedere cellulari, computer, Tv? Di quante ore e ore passiamo dietro a questi tre oggetti, e del poco o nulla dedicato all’Anima? Si, Anima, Spirito, che non vuol dire solo religione, ma coscienza, consapevolezza dell’insieme, del suo valore, ove la paura non determina il nostro agire…

Una possibile risposta

Invece, c’è una minoranza che è arrivata a sperare, e non solo, che ci sia da qualche parte, in qualche luogo del nostro cervello così poco esplorato, una risposta alle domande iniziali. Un modo per cui tutto avesse un senso. Ha immaginato che ci fosse qualcosa d’incompreso, e che la possibile comprensione avrebbe cambiato tutto…

Si, dopo anni e anni di regolare rapporto con la sola mente, questa minoranza ha intrapreso il cammino verso l’Anima. Ovvero quella ricerca interiore che, si, può passare anche attraverso la preghiera, liberandosi però da certe paure. La preghiera è un modo ma non è l’unico modo, e non necessariamente il migliore di tutti. Infatti esistono altri modi, per esempio lo yoga, recitare i mantra, la meditazione.

Focalizzare lo sguardo

Ecco, la meditazione. Per molti di noi significa svuotare la mente da tutto, seduti con gli occhi chiusi e non pensare a niente, lasciando nel vuoto quello spazio per eventuali indicazioni. Spesso e volentieri però non succede, perchè la mente continua a produrre pensieri su pensieri. Infatti è necessario chiarire che “la meditazione non riguarda il vuoto ma il focalizzarsi su un punto specifico“. Ciò la si può fare a occhi chiusi, portando l’attenzione al centro fra le sopracciglia o tre dita sotto l’ombelico o seguendo il respiro. A occhi aperti, prestando attenzione alla fiamma di una candela, se siamo seduti, o anche se stiamo camminando, e non importa dove. Ciò che conta è fermarsi e focalizzarsi su un punto specifico. Per esempio, siamo in un bosco a camminare, bene, allora decidiamo di fermarci… Anche se un pensiero ci dice di andare avanti, noi ci fermiamo e ci focalizziamo su un qualcosa che attrae la nostra attenzione. Una foglia, un sasso li vicino a noi, un albero.

Non importa cosa sia, importa che noi ci fermiamo per divenire parti del presente ed essere nell’insieme, e non solo e sempre nel pensare di fare questo e quello per arrivare a prendere… Possiamo essere anche al supermercato. Non conta dove siamo. Fermiamo il moto perpetuo della mente, e decidiamo con la mente in modo consapevole di fermarci, e ascoltare il nostro cuore, la nostra anima. Si, li di fronte a quel prodotto che si vorrebbe prendere.

È come andare in palestra e allenare la nostra mente a smettere di ignorare tutto ciò che si sperimenta. Allenare la nostra mente, giorno per giorno a focalizzarsi su un particolare aspetto della nostra esperienza, in modo di viverla nel suo insieme, e non solo e sempre concettualmente. Ciò che succederà dopo, per chi avrà voluto sperimentare questa opportunità è l’aver aumentato la propria consapevolezza e coscienza, oltre al fatto tangibile di aver appreso la capacità di essere nel presente nel vero senso della parola…e di star meglio con se stessi…

Giovanni A.