Il Pianeta X e le iscrizioni sumere

Il Pianeta X e le iscrizioni sumere

Lo studiamo fin dalle scuole elementari, il nostro pianeta è inserito in un sistema composto dal nostro sole, ed una serie di pianeti che gli girano attorno.

Il sole è la stella che regola i movimenti del nostro sistema planetario e che consente la vita sulla Terra.

Quando pensiamo al sole dobbiamo sapere che si tratta di una stella di media grandezza, ed il suo funzionamento è oggi molto chiaro, tanto che ne conosciamo l’età e perfino il destino.

Il nostro astro è situato nel cosiddetto braccio di Orione, una zona un po’periferica e molto tranquilla (per nostra fortuna) della nostra galassia, la Via Lattea, ed orbita intorno al suo nucleo ad una distanza di 30000 anni luce dal suo centro, ed una velocità (pazzesca) di 230 chilometri al secondo.

Si stima che il sistema solare impieghi circa 230 milioni di anni per completare un giro attorno al centro galattico.

Il sistema solare

Attorno al nostro bellissimo sole giallo ruotano gli otto pianeti, che possono essere distinti in due gruppi. I pianeti interni, ossia Mercurio, Venere, la Terra e Marte, ed i pianeti esterni, ossia Giove, Saturno, Urano e Nettuno.

In verità in questo elenco dovrebbe esserci anche Plutone, ma nel 2006 la crudele scienza ufficiale lo ha declassato a da pianeta a “pianeta nano”, per cui non rientra più nel novero ufficiale.

Le unità astronomiche

Ma le recenti scoperte sembrano avvalorare un’ipotesi particolare ed assolutamente affascinante. Che andremo insieme ad analizzare in questo articolo

Una delle cose che dobbiamo chiarire è il concetto di unità astronomica.

Un unità astronomica è una convenzione che gli astronomi hanno adottato per potersi orientare con distanze molto grandi. Provate ad immaginare quanti zeri avrebbero dovuto utilizzare se avessero usato il chilometro come unità di misura.

Ecco allora che si è deciso di prendere some riferimento la distanza tra la terra ed il sole che misura 150 milioni ci chilometri.

Se prendiamo Plutone, ad esempio, nel punto più vicino al sole, arriva a 29.7 unità astronomiche che corrispondono a circa 4.5 miliardi di chilometri.

La scoperta

Oltre l’orbita di Plutone, con una massa stimata intorno a 10 o più volte quella della Terra ci sarebbe (il condizionale è d’obbligo perché fino ad ora nessuno è riuscito ad osservarlo), un ultimo ed enorme pianeta.

La sua orbita si spinge fino a 150 miliardi di chilometri dal Sole con un periodo compreso tra dieci e ventimila anni.

Com’è facile intuire da queste poche righe, benché l’esistenza di “Planet Nine” , o “Pianeta X”(questi sono i nomi con cui viene identificato), sia (abbastanza) condivisa, perché aiuta a spiegare le anomalie gravitazionali nel nostro sistema, tutto ciò che fin qui si è detto sulle sue caratteristiche e sulla sua posizione è pura speculazione.

L’astronomo e ricercatore Gongjie Li, nel suo lavoro su Astrophysical Journal Letters, afferma senza mezzi termini che

“non si riesce a capire come possa esserci un simile pianeta a quella distanza, anche se le prove della sua esistenza sarebbero inoppugnabili”.

E se si trattasse di Nibiru?

Nibiru è un presunto pianeta descritto, sulla base di una interpretazione delle scritture sumere, da parte dallo scrittore Zecharia Sitchin.

Egli formulò una teoria secondo la quale l’origine della vita sulla Terra ci sia una presunta civiltà extraterrestre. Tale teoria, benché appaia assolutamente folle, mette insieme con documentata razionalità una serie di misteri “terrestri” che oggi nessuno è riuscito a spiegare.

Un popolo extraterrestre

Tra le varie scoperte effettuate tramite le sue traduzioni dei testi Sumeri, vi sono evidenze che la razza umana sia stata in passato visitata da gruppi di extraterrestri.

Essi provenivano da un pianeta esterno al nostro sistema solare.

Sitchin si spinse anche più in la, dichiarando che l’Homo sapiens stesso fu creato dagli extraterrestri, incrociando alcuni individui della loro specie con l’Homo erectus.

Nonostante le sue tesi siano state smentite dalla comunità scientifica ufficiale, il lavoro di Sitchin è ben documentato e riporta sempre argomentazioni convincenti.

Mi è capitato di recente di leggere uno dei suoi libri, dal titolo “L’altra Genesi”, nella quale, tra le molte teorie esposte si legge chiaramente quella legata alla storia di Nibiru.

Oggi, la scienza moderna è concorde sul fatto che ci sia “qualcosa” di molto lontano e molto grande, che influenza le traiettorie di astri e pianeti nel nostro sistema solare.

il “Pianeta X”.

Nel libro, una delle espressioni più utilizzate è la seguente “La scienza moderna corrobora le scritture sumere”.

Un dato interessante vero? Allora lasciamo che gli scienziati scoprano altri importanti elementi in grado di “corroborare” oppure smentire definitivamente queste tesi, ma intanto diamo a Cesare quel che è di Cesare, ammettendo che probabilmente dovremmo cominciare a guardare alla storia dell’uomo e alla tecnologia delle civiltà del passato in modo sensibilmente diverso.

Pubblicato da Daniele Bottoni Comotti

Consulente informatico libero professionista, autore di due libri sulla storia della tecnologia, e blogger per diversi siti web di informatica.