Orientarsi nel cielo guardando le stelle

Orientarsi nel cielo guardando le stelle

Questo articolo è un breve vademecum per chi decide, guardando le stelle, di capire come orientarsi e come riconoscere le principali costellazioni ed i pianeti.

I punti cardinali

Dunque, il primo problema che si incontra osservando il cielo senza far uso di strumenti ottici, è innanzitutto quello di riuscire a stabilire i punti cardinali: in pratica è sufficiente trovare uno solo dei quattro fondamentali (Nord, Est, Sud, Ovest) perché gli altri, come si sa, si susseguono distanziati di 90° lungo l’orizzonte.

La Stella Polare

La cosa più semplice da fare per centrare l’obiettivo è quella di individuare la Stella Polare.

La stella polare non è, come spesso si crede, l’astro più luminoso di tutti. Nella graduatoria della luminosità occupa solo il 49° posto.

Essa ha però un vantaggio, si trova isolata, in una zona del cielo eccezionalmente priva di altre stelle luminose.

Per trovare la stella polare, dobbiamo guardare in direzione Nord, ossia dalla parte del cielo opposta a quella in cui si trova il Sole a mezzogiorno.

L’altezza della stella polare

Più complicato invece è capire a che altezza del cielo trovare la stella Polare. Si calcola che essa si trovi ad una altezza, in gradi, pari alla latitudine del luogo da cui si fa l’osservazione.

Non fatevi ingannare dai tecnicismi, alle nostre latitudini essa si trova circa a metà strada fra la linea dell’orizzonte e lo zenit (il punto della volta celeste che si trova esattamente sopra la nostra testa).

L’inizio dell’esplorazione

Individuare la Stella Polare, soprattutto se la serata non è limpidissima può essere problematico.

Ecco allora che per orientarsi nel cielo guardando le stelle ad occhio nudo, converrà partire con un riferimento sicuramente più semplice da rintracciare.

Si tratta di raggruppamento di astri molto luminosi, soprattutto in primavera quando si trovano alti sull’orizzonte, molto facile da vedere grazie alla loro particolare disposizione che riproduce una specie di pentolino.

L’orsa Maggiore

Si tratta di sette stelle che hanno influenzato moltissimo le culture del nostro emisfero. In esse i Greci antichi avevano individuato un’orsa (in greco arctos, da cui il nome di “artico” attribuito all’emisfero di Nord) mentre i latini un carro le cui stelle con il loro lento ruotare intorno alla Polare ricordavano sette buoi da lavoro, ossia septem triones (da cui il termine “settentrione”). Avrete a questo punto compreso che stiamo parlando della costellazione dell’Orsa Maggiore o Carro Maggiore.

A caccia delle altre stelle

L’Orsa Maggiore è riferimento più importante che dobbiamo individuare, e che ci servirà per la nostra esplorazione.

Essa rappresenta infatti un ottimo punto di partenza per rintracciare molte altre stelle grazie a pochi e semplici allineamenti.

Orientarsi nel cielo guardando le stelle
Orsa Maggiore, Orsa Minore e Stella Polare

Continuiamo la nostra guida su come orientarsi nel cielo guardando le stelle prendendo sempre come esempio la forma del pentolino, dell’Orsa Maggiore, che semplifica molto le cose, ed uniamo con con una linea immaginaria le due stelle del bordo del pentolino più lontano dal manico, prolungando di quattro volte e mezza la distanza che intercorre fra questi due astri (che sono detti “puntatori” o “guardie”), possiamo raggiungere senza troppa fatica la Stella Polare.

L’Orsa Minore

Ecco a questo punto che diventa semplice trovare anche la Stella Polare.

E ‘infatti l’ultima stella del timone di una costellazione molto simile al Gran Carro ma di dimensioni decisamente più ridotte e formata anch’essa da sette stelle però molto meno luminose di quelle della costellazione maggiore, tanto che la sua identificazione non è sempre facile. Si tratta dell’Orsa Minore.

Cassiopea

Continuiamo il nostro percorso per orientarsi nel cielo guardando le stelle con un raggruppamento di cinque astri che si trova Quasi opposto all’Orsa Maggiore rispetto alla Polare. Queste cinque stelle hanno una caratteristica forma a “W” o “M” (a seconda di come la si guardi), Si tratta di Cassiopea una costellazione molto evidente ma che non offre punti di riferimento per altre stelle.

Auriga e il Leone

Partendo sempre dal Gran Carro è facile invece individuare altre costellazioni e stelle molto luminose. Prolungando ad esempio il bordo superiore del pentolino e proseguendo nella direzione opposta a quella del manico si incontra Capella (la “capretta”) la stella più luminosa della costellazione dell’Auriga; dirigendosi invece dalla parte opposta a quella in cui si trova la Stella Polare si arriva a Regolo (dal latino regulus = reuccio) nella costellazione del Leone.

Castore, Polluce e i Gemelli

Seguendo poi la diagonale del nostro recipiente, sempre nella direzione opposta a quella del manico, si trovano due stelle molto brillanti, Castore e Polluce che formano la costellazione dei Gemelli.

Il Bifolco e la Vergine

Se immaginiamo una linea curva che prolunghi le tre stelle del manico della nostra Orsa Maggiore, arriviamo ad Arturo, la stella più brillante della costellazione del Bifolco e da qui, proseguendo nella stessa direzione verso il basso, proprio vicino all’orizzonte, possiamo raggiungere Spica nella costellazione della Vergine.

Il triangolo estivo, Vega, il Cigno e l’Aquila

Alte nel cielo estivo, appaiono tre stelle molto luminose che formano un grande triangolo: sono gli astri della costellazione Vega (in piena estate la troviamo proprio sopra la nostra testa) che fa parte della Costellazione della Lira, e nelle vicinanze abbiamo Deneb in quella del Cigno con la sua caratteristica forma a croce e Altair nell’Aquila: esse formano il cosiddetto “triangolo estivo” che balza subito all’occhio se nella bella stagione si guarda in alto e verso Sud.

Orione

C’è un’altra Costellazione che, oltre ad essere molto bella da osservare, è utilissima per individuare altre stelle e e costellazioni, essa però è visibile solo nel cielo invernale, da ottobre a marzo, perché in estate tende a sparire sotto la linea dell’orizzonte. Si tratta della costellazione di Orione.

Orientarsi nel cielo guardando le stelle
La costellazione di Orione

Di Orione, in particolare vi è la famosissima descrizione fatta dal Parini ne “La Caduta”, la più famosa delle sue odi: “Quando Orïon dal cielo declinando imperversa, e pioggia e nevi e gelo sopra la terra ottenebrata versa, …”
Orione è una costellazione molto grande, dalla forma complessiva a “clessidra”, impossibile da non vedere rivolgendo, nelle notti invernali, lo sguardo a metà del cielo verso Sud.

Le due stelle più luminose del raggruppamento sono Betelgeuse in alto a sinistra di colore rosso-arancio e Rigel in basso a destra di colore bianco-azzurro. A metà distanza fra questi due astri di prima grandezza si notano tre stelle ugualmente luminose e allineate in posizione un po’ inclinata: sono gli astri che costituiscono la cosiddetta “cintura” di Orione note anche secondo la tradizione popolare come i “Tre Magi” o il “Bastone di Giacobbe”.

Sirio, Aldebaran e le Pleiadi

Prolungando la linea che unisce le tre stelle della cintura si giunge verso il basso a Sirio, questa si, è proprio la stella più luminosa del cielo.

Sirio si trova nella costellazione del Cane Maggiore e se ci spostiamo verso l’alto incrociamo Aldebaran, l’occhio rosso del Toro (grazie alla sua colorazione).

Un po’ più in alto di Aldebaran si incontra l’ammasso aperto più noto: quello delle Pleiadi (da plein = navigare o da pleios = molte).

Orientarsi nel cielo guardando le stelle
Le Pleiadi

Le Pleiadi sono un “piccolo” raggruppamento di stelle che rappresenta un buon test per la vista: normalmente se ne distinguono sei o sette, ma c’è chi ne ha contate 14.

Il Cane Minore e la Balena

Prolungando quindi il lato superiore della Costellazione si intercetta alla sinistra Procione nel Cane Minore e alla destra Menkar nella Costellazione della Balena.

L’Auriga

Sulla diagonale tra Rigel e Betelgeuse si possono rintracciare, guardando a sinistra i Gemelli, mentre sulla verticale, quindi un po’ più a destra di Castore e Polluce, incontriamo Capella nell’Auriga.

La stella al centro del cosmo

La costellazione del Gran Carro è visibile per tutto l’anno in quanto fa parte di quel gruppo di stelle che non tramontano mai, ma si limitano a girare intorno alla Stelle Polare, che è l’unica stella veramente fissa di tutto il “firmamento”.

Ecco quindi questo breve tutorial per orientarsi nel cielo guardando le stelle, qui sotto trovate l’articolo originale dal quale ho raccolto un po’di spunti.

Fonte: http://www.cosediscienza.it/astro/13.%20COSTELLAZIONI.htm

Pubblicato da Daniele Bottoni Comotti

Consulente informatico libero professionista, autore di due libri sulla storia della tecnologia, e blogger per diversi siti web di informatica.